venerdì 5 marzo 2010

Scheda descrittiva dell'anello fluviale


Anello fluviale di Padova
  • lunghezza: 54 km circa.
  • durata: 5 ore escluse soste con andatura turistico ricreativa. Per apprezzare le attrattive dell'itinerario si consiglia di percorrerlo in 6/8 ore.
  • dislivello: praticamente nullo, alcuni saliscendi nei sottopassi stradali e ferroviari.
  • comuni interessati: Padova, Limena, Vigodarzere, Cadoneghe, Vigonza e Noventa Padovana.
  • tracciato: si svolge quasi completamente su sommità arginale ad eccezione di qualche tratto opportunamente segnalato che corre su strada (comunale o provinciale).
  • la mappa completa su Google-maps è qui.
  • mezzi: non una bici da corsa, va bene una qualsiasi bici robusta, anche una citybike o la 'mitica' Graziella, meglio però una MTB o BMX. Attenzione: usare una sella comoda, i chilometri non sono pochi!
  • per una pedalata in tranquillità e sicurezza assicurati di avere luci e freni efficienti, utilizza il casco e rispetta con estrema attenzione la segnaletica stradale!
  • punti di accesso: se abitate all'interno dell'anello potete scegliere qualsiasi via che vi porti al più vicino punto di passaggio di un argine.
    Se invece venite da fuori e magari avete la bici in auto
    , consiglio il parcheggio gratuito non custodito nei pressi della Chiesa del Tempio dell'internato Ignoto, molto vicino all'argine del canale scaricatore: clicca qui per localizzare il parcheggio su Google-maps.
    Se arrivate con la bici in treno alla stazione di Padova (clicca qui per la localizzazione su Google-maps) consiglio di portarsi a nord a Pontevigodarzere. Altrimenti sarebbe meglio scendere dal treno con la bici alla stazione ferroviaria di Ponte di Brenta ( a metà del tratto D, vedi sotto)
Il percorso è diviso in 6 tratti (percorso in senso orario):


  • tratto A: - Bassanello - Chiesanuova // Tratto molto vario, alcune sezioni su strada, il resto su argini molto verdi e ombreggiati. No acqua. alcune foto

  • tratto B: - Chiesanuova - Limena // Tratto tranquillo, nell'approssimarsi a Limena ampi tratti ombreggiati e posti ristoro-relax. Non ho trovato fontane d'acqua...

  • tratto C: - Limena - Pontevigodarzere // Forse il tratto più bello in assoluto dell'anello, segue il sentiero attrezzato del Parco del Brenta, con tratti molto ombreggiati e punti di appoggio-relax. Possibile una breve deviazione per vedere la suggestiva Certosa di Vigodarzere. Purtroppo manca l'acqua. alcune foto

  • tratto D: Pontevigodarzere - Strà // Tratto tranquillo e variegato, poco ombreggiato, no acqua. alcune foto

  • tratto E: Strà - San Gregorio // Dal ponte di Strà-Noventana, lunga pedalata rilassante sull'argine destro del Piovego, poi al ponte di Noventa cambio sull'argine destro, raggiungendo la Chiesa di San Gregorio. Panorama suggestivo, in aprticolare in primavera, non ombreggiato, no acqua. alcune foto

  • tratto F: San Gregorio - Bassanello // Il tratto più conosciuto e frequentato in ogni senso di marcia, molto bello e facile perché tutto attrezzato, con illuminazione notturna. Panorama suggestivo, non ombreggiato, diverse fontane con acqua potabile. alcune foto

  • la mappa completa su Google-maps la trovi qui


il logo dell'anello

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao. Mi stavo informando su questo simpatico percorso. Adesso mi stampo le tue informazioni e mi organizzo per provarlo in "citybike"....grazie

Anonimo ha detto...

ciao, bello il blog e complimenti! volevo segnalare che trovandomi sul tracciato le tabelle con le mappe poste lungo il percorso sono di difficile consultazione da quanto piccole esse siano non si riesce a capire un granchè. Non so se siano state stampate delle mappe ma sarebbero senz'altro più esaustive e di più semplice utilizzo.

Anonimo ha detto...

RISPOSTA A GIANLUCA:
sono d'accordo con te che le tabelle lungo il percorso sono un po' troppo dense di immagini e informazioni: la lettura merita un po' troppa attenzione.
Recentemente all'Expo-Bici di Padova allo stand dell'Ufficio Mobilità del Comune mi è stata data una piantina molto più chiara, che in fondo riproduce i suddetti cartelli ma è di più semplice lettura.
Penso che rivolgendosi a Palazzo Moroni all'ufficio per il pubblico a piano terra si possano richiedere queste cartine dedicate all'anello.
Grazie per aver condiviso la tua osservazione.
:-)

Guido da piazzola ha detto...

Io trovo l'anello poco curato..non come le piste ciclabili del trentino che potrebbero essere percorse ad occhi chiusi trovando pure per la strada dei servizi come i bicigrill dove addirittura possono darti assistenza meccanica e ristoro. L'anello fluviale è stata una bellissima invenzione che però è stata abbandonata a se stessa. Nel primo tratto che da limena va a vigodarzere hanno potato le piante per poi lasciare le ramaglie di "robinia" (piena zeppa di spine ) a terra, costringendo i poveri ciclisti della domenica a rappezzare anche 3 volte in 100mt le ruote della propria MtB. Proseguendo la pista è segnalata malissimo, costringendoti verso noventa a chiedere ai passanti, senza calcolare che prima stavo andando dritto come un missile nella ciclabile del muson dei sassi, che in un punto si intersecano, ma, vallo a sapere che esisteva pure quella. Se non mi veniva un dubbio finivo a castelfranco. Prima di arrivarci però bisogna passare in alcuni sottopassi dove per fortuna ho fermato la mia ragazza in tempo altrimenti si ammazzava nelle buche provocate dai rigagnoli d'acqua. Ovviamente tutto senza una minima protezione, che sembrerebbe banalissima se ci passassero solamente degli adulti, ma dato che è stata concepita affinche le famiglie portassero i loro bimbi a spasso sarebbe meglio mettere delle protezioni quando tra terra e acqua la distanza è minima. Sottopassi che non sono molto piacevoli quando li percorri dato che devi schivare le siringhe. E intanto si prosegue continuando a ringraziare dio di essere partiti con le scorte idriche dato che per la strada non si trova nessuno a meno che non si vada in paese. Verso la fine quando si ritorna verso limena, posto dal quale sono partito, mi ritrovo quei stramaledetti alberi pieni di spine che mi lasciano a terra questa volta con tutte e due le ruote, dico, 1cm di spina grossa un'unghia mica uno spillino. Morale della favola.... Bisognerebbe che queste opere venissero fatte con il cuore, con amore verso i cittadini, per una città più sana e pulita. Non per accaparrarsi dei voti durante le elezioni e basta.

l'anello fluviale in bici ha detto...

@ Guido da piazzola:
vedi il nuovo post
http://anellofluvialeinbici.blogspot.com/2009/07/un-utente-segnala.html
:-O
andrea